Vediamo insieme il quadro: Taranto ex ILVA è in condizioni gravissime, acciaierie di Terni; persone che erano leader europei e che “oggi è colpa di altri”. Viene da chiedersi cosa si stia facendo per l’ILVA ma abbiamo trovato questo problema non risolto. Tutto prosegue. Ma chi pensa a risolvere i problemi? Facciamo uno, due, tre commissioni ma forse sono un fallimento? E dunque ci chiediamo ancora una volta di chi sia la colpa: sua. Ma sua di chi? Le imprese sono in condizione disastrose e vedremo, dopo uno sforzo che ha provocato l’erogazione di 25.000 euro, cosa accadrà. Guardiamo Trump, Merkel, Macron che danno soldi e molti vanno avanti. E noi invece? La risposta dei nostri politici è stata che in proporzione abbiamo dato di più noi. Erano Recovery Fund, la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen propone un piano da 750 miliardi raccolti emettendo bond, un particolare! Andranno spesi attraverso programmi europei (li prenderanno senza nessuna indicazione) e all’Italia, essendo tra le ultime posizioni ma prima per ottenere gli aiuti, la quota è più grande: 172,7 miliardi di cui 81,8 a fondo perduto.
Ma abbiamo un programma? I punti indicati dall’Europa sono 7 e dividendo per 7 vengono fuori un po’ di bruscolini. Ma è meglio questo e non niente. È la prima volta che abbiamo 2.400 miliardi di debiti e siamo i primi non solo in Europa ma anche forse nel mondo. Con queste credenziali non ci batte nessuno.
Silenziosamente abbiamo il nuovo presidente di Confindustria che ci mette in guardia poiché si rischia di perdere un milione di posti di lavoro ma le risposte sono state pari a zero. Per la Confcommercio si rischia la chiusura del 30/40%. Aspettiamo le elezioni di settembre con più armi: si daranno più “soldi soldi soldi” e il riferimento non è alla vecchia canzone ma anzi, è una nuova di zecca.
Passando a Palamara: quando uno commette errori così grossi da mettere il CSM in ginocchio vi è solo un consiglio da poter dare: non parlate! Fate una conferenza stampa tutti insieme e con una voce in coro per dire solo una volta “scusate”.