Laura Spinney, autrice del libro “1918. L’influenza spagnola” si chiedeva se per una prossima pandemia influenzale ci fossero stati i giusti mezzi, le giuste armi a disposizione per fronteggiare una minaccia del genere. In riferimento all’influenza spagnola, l’autrice si sofferma anche sugli insegnamenti che una situazione così straordinaria e di portata globale può portare. “Quando c’è una minaccia esterna, le persone tendono ad unire le forze perché ridefiniscono l’idea che hanno di sé” […] “Mantengono un comportamento egoista ma hanno anche la tendenza ad identificarsi come gruppo minacciato e a sentirsi uniti”. Sono riflessioni che abbracciano il vasto campo della psicologia umana e il comportamento delle società nel loro insieme. Tuttavia, la Spinney mostra anche l’altra faccia della medaglia e cioè che una volta che la società percepisce che la minaccia, in questo caso sanitaria, si sta indebolendo, ecco che il “sé collettivo” ricomincia ad affievolirsi e ritornano gli egoismi con la perdita di un senso di comunità e unità che una pandemia invece può creare. Sempre la Spinney riporta alcuni episodi simbolici: negli Stati Uniti, durante la spagnola, si rispettarono tutte le direttive sanitarie. Ma quando ci si accorse che i vaccini non funzionavano e i medici non riuscivano più ad avere il controllo della situazione, la fiducia svanì e con essa anche l’osservanza delle regole che erano state introdotte. Prendendo ad esame queste parole è fondamentale dunque che la popolazione si fidi di chi sta ai vertici governativi e prende decisioni su misure che siano sanitarie, economiche. La pandemia ha sconvolto tutto e tutti. Ha colpito duramente il sistema sanitario e molte sono state le iniziative per continuare ad andare avanti nonostante tutto.
Siamo in una fase di ripartenza e di riorganizzazione e, come detto prima, è fondamentale che non si perda la fiducia della popolazione in questo periodo di ricostruzione. Il colosso Microsoft ha annunciato la sua presenza e il suo impegno proprio per affiancare il sistema sanitario e supportare una visione alla quale piano piano ci abitueremo tutti, ovvero offrire strumenti cloud per il settore medico. Si chiama “Microsoft Cloud for Healthcare” e consiste in una piattaforma testabile gratuitamente nei prossimi sei mesi. L’obiettivo è di rafforzare l’assistenza sanitaria incentivando ad esempio la teleassistenza, l’utilizzo di chat basate sull’intelligenza artificiale che mettono in rapido contatto il paziente con l’operatore sanitario più idoneo. Rafforzare la collaborazione del team sanitario poi, vuol dire anche riuscire ad ottimizzare la gestione e l’analisi dei dati clinici dei pazienti. Sviluppare armi idonee non solo per fronteggiare una prossima crisi sanitaria ma anche per vivere meglio.